Le frese per carotaggio sono utensili specificamente progettati per forare e lavorare materiali metallici. Sono punte cilindriche con una sezione circolare dentata. Si montano al mandrino di appositi utensili come macchine foratrici, trapani a base magnetica, trapani a colonna e carotatrici.  A differenza delle frese a tazza, che presentano una corona che mantiene all’interno il materiale da asportare, queste frese lavorano il materiale per asportazione del truciolo attraverso le scanalature laterali dell’utensile, i cosiddetti taglienti. 

Esistono frese con caratteristiche differenti da valutare attentamente in base al tipo di lavorazione da effettuare.

Diametro delle frese per carotaggio

Il diametro è solitamente il primo requisito da verificare in base al tipo di utilizzo. Il diametro di taglio è quello misurato all’estremità di lavoro della fresa e corrisponde appunto alla dimensione del taglio che si produce sul materiale. Il diametro di codolo è invece la dimensione della fresa al lato dell’attacco.  

Lunghezza

La lunghezza della fresa viene valutata secondo tre parametri. Il primo è la lunghezza di taglio, cioè la parte di utensile interessata dai taglienti a spirale. La lunghezza utile si misura dall’estremità tagliente al codolo, comprendendo quindi oltre ai taglienti la parte di scarico dell’utensile. Infine c’è la lunghezza totale che comprende il codolo stesso, e quindi l’estremità di attacco dell’utensile. 

Taglienti

La dimensione e la lunghezza dei taglienti a spirale influisce sulla dimensione del truciolo che viene asportato e contemporaneamente sulla resistenza dell’utensile. Per questa ragione, per metalli di maggiore durezza si utilizzano frese più robuste con numerosi taglienti, mentre per materiali più morbidi si possono utilizzare utensili con meno taglienti che producano un truciolo più grande. 

Altri parametri da considerare sono l’angolo d’elica e il passo della fresa.

L’angolo d’elica si misura tra la bisettrice dell’utensile e l’inclinazione dei taglienti: più l’angolo è ampio, più la fresa gira velocemente generando un taglio incisivo.

Il passo è l’angolo misurato tra i taglienti all’estremità di taglio della fresa. 

Sia l’angolo d’elica sia il passo possono essere variabili in modo da interrompere un’eventuale risonanza e ridurre le vibrazioni.

GLI ATTACCHI DELLE FRESE PER CAROTAGGIO

Nella scelta di una fresa è molto importante valutare anche il tipo di attacco, ossia in quale modo la punta si attacca al mandrino dello strumento, sia un trapano o una macchina foratrice. Un attacco performante, infatti, può facilitare e migliorare la resa del lavoro, perché influisce sulla precisione del lavoro dell’utensile e sulla sua resistenza alle sollecitazioni. È anche possibile montare un adattatore al mandrino dello strumento, rendendolo quindi in grado di accogliere utensili con attacchi di vario tipo, tenendo in conto l’aumento della sollecitazione meccanica. Oltre al rischio di incompatibilità con lo strumento, il che rende di fatto inutilizzabile l’utensile scelto, un attacco poco performante rischia di spezzare l’utensile compromettendo la lavorazione. 

L’ATTACCO WELDON

L’attacco Weldon è uno dei sistemi di serraggio più utilizzati per lavorazioni pesanti e dunque in settori di lavorazione professionale del materiale. È un attacco di forma cilindrica a norma tecnica DIN 1835-2 Forma B/ISO 5414-1. La sua forma specifica permette un’ottima tenuta del fissaggio anche in condizioni di lavoro con sollecitazioni notevoli. 

IL SISTEMA QUICK-IN

Il sistema Quick-in è una tecnologia che permette il cambio rapido manuale dell’utensile, attaccando la fresa allo strumento semplicemente a scatto, senza bisogno di regolare l’attacco o interrompere la lavorazione, migliorando quindi l’efficienza del lavoro.