Le calzature di sicurezza sono progettate per proteggere chi le indossa da potenziali rischi sul lavoro.
Ci sono diversi componenti che concorrono a renderle delle calzature di sicurezza. Questi componenti includono protezioni per le dita dei piedi, protezioni metatarsali, suole ultraleggere, antibatteriche e traspiranti o puntali rinforzati etc.
LA NORMATIVA
È compito del datore di lavoro assicurarsi che il lavoratore indossi scarpe e abbigliamento adeguati all’attività che dovrà svolgere, in particolare quando deve operare in ambienti in cui esiste pericolo di lesioni ai piedi dovute alla caduta o al rotolamento di oggetti o alla perforazione della suola.
Tali dispositivi devono essere conformi alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro. In particolare la legge 626/94, La 626, oggi Legge 81 del 2008, o Testo Unico sulla Sicurezza – cita tra i dispositivi di protezione dei piedi e delle gambe:
– Scarpe basse, scarponi, tronchetti, stivali di sicurezza;
– Scarpe a slacciamento o sganciamento rapido;
– Scarpe con protezione supplementare della punta del piede;
– Scarpe e soprascarpe con suola anticalore;
– Scarpe, stivali e soprastivali di protezione contro il calore;
– Scarpe, stivali e soprastivali di protezione contro il freddo;
– Scarpe, stivali e soprastivali di protezione contro le vibrazioni;
– Scarpe, stivali e soprastivali di protezione antistatici;
– Scarpe, stivali e soprastivali di protezione isolanti;
– Stivali di protezione contro le catene delle trance meccaniche;
– Zoccoli;
– Ginocchiere;
– Dispositivi di protezione amovibili del collo del piede;
– Ghette;
– Suole amovibili (anticalore, antiperforazione o antitraspirazione);
– Ramponi amovibili per ghiaccio, neve, terreno sdrucciolevole.
La legge citata qui sopra prevede che vengano utilizzate scarpe di sicurezza con suola imperforabile per tutta una serie di attività quali:
- Lavori su ponti d’acciaio e opere edili in strutture di grande altezza, piloni, torri, ascensori e montacarichicostruzioni idrauliche in acciaio, altiforni, acciaierie, laminatoi, grandi contenitori, grandi condotte, gru, caldaie, e impianti elettrici;
- Costruzioni di forni, installazione di impianti di riscaldamento e di aerazione, nonché‚ montaggio di costruzioni metalliche;- Lavori di trasformazione e di manutenzione;
- Lavori in altiforni, impianti di riduzione diretta, acciaierie e laminatoi, stabilimenti metallurgici, impianti di fucinatura a maglio e a stampo, impianti di pressatura a caldo e di trafilatura;
- Lavori in cave di pietra, miniere a cielo aperto e rimozione di discarica;
- Lavorazione e finitura di pietre;
- Produzione di vetri piani e di vetri cavi, nonché‚ lavorazione e finitura;
- Manipolazione di stampi nell’industria della ceramica;
- Lavori di rivestimenti in prossimità del forno nell’industria della ceramica;
- Lavori nell’industria della ceramica pesante e nell’industria dei materiali da costruzione;
- Movimentazione e stoccaggio;
- Manipolazione di blocchi di carni surgelate e di contenitori metallici di conserve;
- Costruzioni navali;
- Smistamento ferroviario.
- calzature isolanti elettriche
- calzature che proteggono da lesioni da motosega
- prodotti chimici
- schizzi di metallo fuso
- protezione per motociclisti.
Caratteristiche delle calzature in base all’ambiente di lavoro
Le scarpe di sicurezza con tacco o con suola continua e con intersuola imperforabile per chi lavori sui tetti.
Scarpe di sicurezza con intersuola termoisolante per attività su e con masse molto fredde o ardenti.
Scarpe di sicurezza a slacciamento rapido sono invece obbligatorie in caso di rischio di penetrazione di masse incandescenti o fuse.
CLASSI DI SICUREZZA
Le seguenti classi di sicurezza indicano il livello di protezione della calzatura e sono stabilite dalla normativa
ISO 20345:2011.
Tale normativa specifica i requisiti di base e opzionali per le calzature di sicurezza utilizzate per scopi generali. Comprende, ad esempio, rischi meccanici, resistenza allo scivolamento, rischi termici, comportamento ergonomico.
La seguente tabella è presa dal sito U-Power (di cui siamo fornitori) e offre un’utile guida alle normative UNI EN ISO in materia di scarpe antinfortunistiche.
SIMBOLO CLASSE DI PROTEZIONE | EN ISO 20345:2011 | EN ISO 20347:2012 | EN ISO 20345:2011 | EN ISO 20347:2012 | Valori minimi richiesti | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
SB | S1 | S2 | S3 | 0B | 01 | 02 | 03 | S4 | S5 | 04 | 05 | |||
Zona del tallone chiusa | 0 | ⬤ | ⬤ | ⬤ | 0 | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ||
Puntale resitente ad un urto di 200J | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | − | − | − | − | ⬤ | ⬤ | − | − | ||
A | Calzatura Antistatica | 0 | ⬤ | ⬤ | ⬤ | 0 | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | da 1×10 5 OHM a 1×10 9 OHM |
E | Assorbimento di energia nella zona del tallone | 0 | ⬤ | ⬤ | ⬤ | 0 | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ≥ 20 Joule |
FO ex ORO | Resistenza agli idrocarburi della suola | 0 | ⬤ | ⬤ | ⬤ | 0 | 0 | 0 | 0 | ⬤ | ⬤ | 0 | 0 | Requisito sempre compreso in EN ISO 20345:2011 ma da specificare con sigla FO in EN ISO 20347:2012 |
WRU | Penetrazione ed assorbimento d’acqua del tomaio | 0 | − | ⬤ | ⬤ | 0 | − | ⬤ | ⬤ | − | − | − | − | > 60’ – Assorbimento ≤ 30% H2O trasmessa dopo 60’ ≤ 0,2 gr |
P | Resistenza alla perforazione del fondo della calzatura | 0 | 0 | − | ⬤ | 0 | 0 | − | ⬤ | 0 | ⬤ | 0 | ⬤ | ≥ 1100 N. |
CI | Isolamento dal freddo del fondo della calzatura | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | A temp. ≤ 10 °C. |
HI | Isolamento dal calore del fondo della calzatura | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | A temp. ≥ 22 °C. |
C | Calzatura conduttiva | 0 | − | − | − | 0 | − | − | − | − | − | − | − | < 1×105 OHM |
HRO | Resistenza al calore per contatto della suola | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | |
AN | Protezione della caviglia | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | valore medio ≥ 20 kN |
˄ ˄ | Calzatura elettricamente isolante (Dielettrica) | 0 | − | − | − | 0 | − | − | − | − | − | − | − | Classe 00 oppure Classe 0 – Norma CEI EN 50321 |
WR | Calzatura resistente all’acqua | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | − | − | − | − | Nessuna penetrazione primi 15’ (minuti primi). Dopo 100 lunghezze non deve entrare più di 3 cm2 di acqua (macchia) |
M | Protezione metatarsale | 0 | 0 | 0 | 0 | − | − | − | − | 0 | 0 | − | − | Altezza dopo urto ≥ 40 mm (misura 42) |
WG | Protezione per piccoli spruzzi di metallo fuso per operazioni di saldatura | − | − | − | − | − | − | − | − | − | − | − | − | |
CR | Resistenza al taglio del tomaio | 0 | 0 | 0 | 0 | − | − | − | − | 0 | 0 | − | − | Fattore I ≥ 2,5 |
SRC | (SRA+SRB) Requisito di antiscivolo | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | ⬤ | |||||
RS | Rapido sfilamento (simbolo U-Power) |
⬤ | = Requisito obbligatorio per la categoria indicata |
---|---|
0 | = Requisito facoltativo aggiunto a quelli obbligatori, se riportato sulla marcatura |
− | = Requisito non obbligatorio, controllare timbratura calzatura |
Tale normativa non include i rischi speciali che invece sono coperti da standard complementari relativi al lavoro, ad esempio:
Calzature per vigili del fuoco
regolati dalla normativa UNI EN 15090:2012)
che classifica le calzature per vigili del fuoco in
Classe 1: calzature realizzate in pelle e altri materiali, ad eccezione di quelle interamente in gomma o polimero.
Classe 2: calzature interamente in gomma (ovvero completamente vulcanizzate) o interamente in polimero (ovvero completamente stampate)
Divide poi in 3 tipi le calzature in base al tipo di attività svolta
Tipo 1: interventi all’aperto, incendi e lotta agli incendi boschivi; nessuna protezione contro la penetrazione, nessuna protezione per le dita dei piedi, nessuna protezione contro i rischi chimici;
Tipo 2: Tutti gli interventi di soppressione degli incendi e di soccorso in cui sono necessarie protezioni contro la penetrazione e le dita dei piedi
protezione contro la penetrazione e la punta dei piedi, nessuna protezione contro i rischi chimici;
Tipo 3: Tutti gli interventi di soppressione degli incendi e di soccorso in cui è necessaria la protezione contro la penetrazione e la punta dei piedi
Calzature per rischi meccanici
Questa norma specifica i requisiti di base e supplementari (opzionali) per le calzature di protezione utilizzate per scopi generici. Include, ad esempio, i rischi meccanici, la resistenza allo scivolamento, i rischi termici e il comportamento ergonomico.
Protezione contro le lesioni da motosega
Normata da UNI EN 381 che stabilisce i requisiti minimi per gli indumenti di protezione per utilizzatori di seghe a catena portatili
Protezione contro gli spruzzi di sostanze chimiche e di metallo fuso
La normativa UNI EN 13832-1 prevede i metodi di prova per la determinazione della resistenza delle calzature ad agenti chimici selezionati nelle seguenti condizioni di contatto: schizzi, degradazione e permeazione.
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