Pressostati – tipologie, funzionamento
Come funziona un pressostato?
Il pressostato è uno strumento che si aziona tramite contatto elettrico quando la pressione di un liquido o di un gas aumenta o diuminuisce fino a raggiungere un determinato livello. Generalmente il pressostato elettromeccanico, in seguito alla pressione che viene rilevata, aziona un movimento su un cuscinetto (o pistone) che provoca a sua volta un contatto elettrico che dà via ad un’azione che può esser ad esempio un allarme.
In caso del pressostato elettronico il funzionamento è più complesso poiché l’azione viene provocata tramite un sensore di rilevamento della pressione che è composto anche da una piccola membrana o cristallo pizoelettrico le cui micro vibrazioni attivano il sistema.
Generalmente il pressostato ha una funzione di monitoraggio, laddove non vengano superate le soglie di pressione impostate per il corretto funzionamento dello strumento.
Utilizzi più comuni del pressostato
I più diffusi utilizzi per un pressostato sono i seguenti:
Pressostati per compressori
In macchinari come i compressori il pressostato svolge una funzione fondamentale. Se parliamo di compressori ad aria, il pressostato segnala un eventuale abbassamento di pressione e si attiva per ripristinare i livelli necessari al corretto funzionamento del compressore.
Generalmente il pressostato dei compressori può essere disattivato, in questo caso in seguito ad un eventuale abbassamento, la pressione corretta semplicemente non verrà ripristinata. Di solito il pressostato di un compessore viene tarato dal produttore. È possibile modificare tale taratura ma è sconsigliabile farlo da sè per non correre il rischio di incidenti che non sarebbero, in questo caso, coperti da garanzia.
Pressostati per caldaie
In base alla taratura il pressostato di una caldaia garantisce che la pressione dell’acqua resti al di sopra di una determinata soglia. Inoltre il pressostato indica alla caldaia quando iniziare a scaldare l’acqua. Con l’attivazione del rubinetto la pressione diminuisce e va ad attivare il pressostato (che al suo interno ha una membrana che con il cambiamento di pressione si sposta). Il pressostato a sua volta segnala alla caldaia che è necessario scaldare altra acqua. Un malfunzionamento del pressostato è una delle cause più comuni quando viene riscontrato un problema in una caldaia.
La mancanza di pressione può essere dovuta a diversi fattori, i più frequenti sono: un generale abbassamento di pressione della rete idrica, ostruzioni nelle tubature che impediscono il corretto fluire dell’acqua o una perdita. Può anche trattarsi di un malfunzionamento del pressostato stesso. Non è raro che, soprattutto se parliamo di caldaie vecchie, il problema sia del pressostato che, con il passare del tempo, ha subito un irrigidimento della membrana elastica al suo interno, problema che non permette più al dispositivo di svolgere la corretta funzione.
Pressostati per autoclave
In questo caso si tratta di un interruttore che tramuta la pressione esercitata dall’acqua in movimento meccanico. Nel caso specifico dei comuni impianti idrici, parliamo della pressione esercitata dall’acqua che riempie il vaso di espansione. Al raggiungimento del livello di acqua desiderato, il pressostato si aziona e spegne la pompa. Contrariamente, quando viene utilizzata l’acqua dal rubinetto, la pressione torna a diminuire e il pressostato riattiva la pompa nel momento in cui la pressione scende sotto la soglia di taratura.
Il pressostato per autoclave elettronico funziona in modo più complesso. generalmente ha un display da cui è possibile settare diversi parametri: il punto di attivazione, quello di disattivazione, e il tempo di ritardo per l’attivazione. Anziché funzionare tramite azione meccanica (membrana o pistone) il pressostato elettronico legge gli input meccanici tramite software. Meno soggetto ad usura di tipo meccanico, soffre di problemi più legati all’umidità che può compromettere a lungo andare il funzionamento delle parti hardware.
Pressostato differenziale
Particolare categoria di pressostato che è molto usato in ambito industriale. È utilizzato, tra le altre cose, per regolare impianti di ventilazione o condizionamento, negli impianti idraulici in cui è necessario monitorare la differenza di pressione tra due punti. Un pressostato differenziale ha, come il comune pressostato, una membrana che viene spostata dalla pressione. Ma in questo caso i livelli di pressione da considerare sono due: quello della pressione da monitorare e una pressione contrapposta. Il punto di attivazione equivale alla differenza tra due pressioni (positive o negative). Il pressostato differenziale si attiva cioè nel momento in cui il valore di taratura superiore viene raggiunto. Il contatto elettrico avviene ripristinato quando la pressione scende sotto la soglia di taratura inferiore. Il funzionamento avviene tramite due magneti che si respingono l’un l’altro.
A questo link un articolo dedicato ai pressostati per automazione industriale
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