I pressostati a membrana sono dispositivi elettromeccanici utilizzati per regolare automaticamente la pressione di un fluido, all’interno di sistemi azionati dall’energia di pressione di un liquido o di un gas, quali ad esempio gli impianti industriali di processo, nell’automotive, o negli impianti di officine e nei laboratori artigianali.
La regolazione della pressione in un pressostato a membrana è determinata dall’apertura o chiusura di un circuito elettrico interno al dispositivo: l’aumento o la diminuzione della pressione, e quindi l’espansione o la contrazione del fluido presente nel sistema, aziona il circuito elettrico aprendo o chiudendo il passaggio di corrente in base ad alcuni valori predefiniti.
FUNZIONAMENTO di un pressostato a membrana
La pressione del fluido opera sull’elemento sensibile del dispositivo, cioè la membrana, causandone una deformazione elastica. Il diaframma aziona quindi dei microinterruttori elettrici a scatto rapido (uno per pressostati SPDT, due nei sistemi DPDT) che sono in precedenza tarati su determinati valori di intervento. Gli interruttori sono dotati di riarmo automatico che entra in funzione quando la pressione rientra nella norma.
Lo scarto differenziale, cioè la differenza numerica tra valore minimo e massimo di pressione che determinano il valore di intervento e il ripristino della pressione, può essere regolabile oppure fisso.
Se il pressostato è regolabile, questa operazione può essere effettuata intervenendo sulle apposite viti, quella differenziale, preposta all’avviamento del dispositivo, e la seconda che ne determina il valore di arresto. Queste viti agiscono su una molla che si oppone alla pressione esercitata sulla membrana, e ne permette il movimento solo all’interno di determinati valori di pressione.
PARAMETRI DA CONSIDERARE PER LA SCELTA DI UN PRESSOSTATO
In commercio sono presenti moltissime tipologie di pressostati a membrana; per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze professionali è necessario quindi fare un’attenta valutazione di una serie di parametri, soprattutto considerata la funzione di sicurezza che il dispositivo dovrà sostenere all’interno dell’impianto.
- TIPOLOGIA DI FLUIDO: indispensabile considerare la compatibilità a livello chimico delle parti del pressostato a contatto con il fluido all’interno dell’impianto
- TEMPERATURA: come per il punto precedente, il pressostato deve essere compatibile con la temperatura del fluido con il quale verrà a contatto. I valori limite di temperatura variano normalmente tra -40°C a + 60°C. Se l’escursione dovesse superare questi valori, è opportuno intervenire installando delle protezioni che proteggano il dispositivo e impediscano al fluido di solidificare o depositare impurità all’interno dell’apparecchio.
- PRESSIONE OPERATIVA: importante valutare in quale range di pressione dovrà operare il pressostato
- AMBIENTE: se l’ambiente industriale in cui sarà installato il pressostato è classificato come pericoloso, il dispositivo dovrà essere ATEX (ATmospheres EXplosives), cioè a prova di esplosione secondo le normative europee 2014/34/UE e 99/92/CE
- SETTABILITA’: alcuni pressostati a membrana sono pre-tarati secondo precise impostazioni di fabbrica e non permettono ulteriori modifiche, mentre altri possono essere manipolati a seconda delle esigenze.
Le opzioni disponibili sono diverse:
- Pressostato a taratura fissa: le impostazioni di fabbrica non possono essere manipolate
- Pressostato settabile: può essere manipolato all’interno di un determinato range
- Pressostato con dispositivo tamper-resistant: presenta un dispositivo di sicurezza che protegge l’accesso al sistema di taratura ma non la impedisce
- SET POINT: è il valore di pressione al quale il pressostato è settato per attivarsi o disattivarsi. È determinato da un range, cioè un intervallo tra pressione massima e minima, e a sua volta determina l’attivazione del circuito che farà risalire oppure scendere la pressione. Per un approfondimento leggi il Piccolo glossario sui pressostati
- PRESSOSTATO SPDT/DPDT: come indica la sigla, un pressostato SPDT (Single Pole Double Contact) avrà un interruttore elettrico in cui il deviatore ha un solo contatto che può essere connesso con L1 o con L2, mentre nel DPDT (Double Pole Double Contact) lo stesso interruttore controlla due deviatori.