Le certificazioni per i dispositivi di protezione personale (DPI)

Le certificazioni sui dispositivi di protezione individuale (o DPI) sono quelle certificazioni che attestano la conformità dei dispositivi di protezione che vengono messi in commercio. Per dispositivi di protezione si intendono, e qui citiamo la normativa di riferimento (Testo unico per la sicurezza sul lavoro, D.L. 09/04/2008) , “Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

La recente emergenza sanitaria ha visto l’immissione sul mercato di un’enorme quantità di prodotti, di conseguenza è aumentata l’attenzione alle regole che ne decretano la conformità e agli organismi deputati alla certificazione di tale conformità.
L’obbiettivo del presente articolo è di fare chiarezza sulle diverse tipologie di certificazioni e sulle procedure di certificazione.
Conoscere le differenti certificazioni ci permette di scegliere il dispositivo adeguato alle nostre esigenze. Se il mio lavoro mi obbliga l’utilizzo di una mascherina DPI , Dispositivo di Protezione Individuale, devo essere in grado di leggere l’ etichetta e conoscere quali sono i certificati che attestano tale titolo, di quale categoria fanno parte, quali sono gli organismi qualificati a rilasciare il documento ecc
Perché le mascherine non sono tutte uguali.

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Cos’è una certificazione per i dispositivi di protezione personale

La certificazione è un’attestazione rilasciata da un ente competente a un’organizzazione o a un’azienda che soddisfino un insieme di norme stabilito a livello internazionale.
Di un dispositivo di protezione personale posso certificare il tessuto, la capacità filtrante, la capacità protettiva per gli occhi, ecc …. Su questi elementi vengono eseguite analisi di laboratorio che andranno a soddisfare norme e criteri per poter procedere con una classificazione.

La maggior parte delle mascherine homemade adatte ad un uso quotidiano, ad esempio a chi entra in locali in cui non è assicurata la distanza di sicurezza, può essere certificata ma non essere DPI.
Questo significa che possiamo avere per le mani un prodotto che ha superato dei test di laboratorio o che ha rispettato determinati standard di ecosostenibilità (e  questo possiamo evincerlo dai riferimenti indicati in etichetta) ma questi criteri non sono sufficienti a categorizzare questo prodotto come DPI perché per esserlo deve avere caratteristiche superiori relative alla capacità filtrante ed essere regolamentato in funzione di questo requisito necessario. Stiamo parlando della mascherina FFP2 ad esempio.

Classificazione dei DPI

I DPI vengono classificati in tre categorie principali:

I categoria: dispositivi  di protezione contro aggressioni meccaniche, chimiche, calore, radiazioni. Rientrano in questa categoria i dispositivi protettori degli occhi, capo, piedi e gambe, mani e braccia.

II Categoria: dispositivi di protezione dai rischi di media pericolosità che non rientrano nelle altre due categorie. Rientrano in questa categoria i dispositivi atti a proteggere tronco, addome o particolari zone del viso.

III Categoria: sono dispositivi più complessi e progettati per la protezione della pelle, vie respiratorie, occhi e per proteggere dalle cadute da altezze elevate, da tensioni elettriche

Normative e certificazioni dei DPI

Il regolamento UE 2016/425 è la norma di riferimento che stabilisce i requisiti di fabbricazione dei DPI immessi nel mercato per la protezione e la sicurezza e le norme specifiche sulla libera circolazione dei DPI nel territorio europeo oltre a stabilire i principi generali della marcatura CE.

EN149:2001+A1:2009 normativa che definisce che tutti i respiratori per polveri senza manutenzione che vengono immessi sul mercato europeo debbano essere approvati secondo i requisiti della Direttiva Europea relativa ai Dispositivi di Protezione Individuale .

Marchio CE per i dispositivi medici fa riferimento al D. Lgs. 46/97, nello specifico a:
1. classificazione del dispositivo è il primo atto che il fabbricante deve compiere per poter individuare la classe del dispositivo
2. verifica del rispetto dei requisiti essenziali Si tratta di requisiti di sicurezza e di efficacia che sia i dispositivi sia il loro sistema produttivo devono possedere.
3. marcatura CE dei prodotti

Gli stadi della procedura di marcatura CE

La normativa di riferimento, ovvero il D. Lgs. 46/97, prevede una classificazione dei diversi stadi che il fabbricante deve intraprendere per ottenere la marcatura CE
tipo I Con tale documento il fabbricante garantisce e dichiara che i propri prodotti soddisfano le disposizioni della direttiva. La ditta deve comunque disporre di tutta la documentazione tecnica atta a dimostrare la sicurezza del dispositivo prodotto. La dichiarazione di conformità CE è la procedura più semplice di marcatura CE. Si tratta di una semplice dichiarazione di assunzione di responsabilità, senza l’intervento di un Organismo Notificato.
Tipo IIa il fabbricante chiederà all’Organismo Notificato l’approvazione delle proprie strutture produttive e/o del proprio prodotto.
Tipo IIb il fabbricante chiederà all’Organismo Notificato l’approvazione delle proprie strutture produttive e/o del proprio prodotto, ma con ulteriori garanzie e controlli.
Tipo III il fabbricante chiederà all’Organismo Notificato l’approvazione delle proprie strutture produttive e/o del proprio prodotto ma con garanzie e controlli ancora più severi che coinvolgono, in particolare, l’aspetto della progettazione.

Gli organismi che certificano: chi sono e cosa fanno

Gli organismi certificatori sono aziende che valutano la conformità di un prodotto e sono ufficialmente designati dalle rispettive autorità nazionali allo svolgimento delle procedure di valutazione ai sensi della normativa di armonizzazione dell’Unione applicabile quando occorre l’intervento di terzi.

Alcuni nomi:

Lab Ritex è un laboratorio altamente qualificato di analisi e ricerca conto terzi.
Dal 2012 parte effettiva di Ecochem Group SpA. Tre laboratori Centro Ricerche Ritex, Ecochem srl e Laboratori Fratini che si uniscono per offrire servizi di analisi e consulenza complementari tra loro in ambito ambientale, dei materiali e della microbiologia.
Prove di analisi e test di laboratorio sono approvate da Accredia, l’ente unico per l’Italia di accreditamento dei laboratori. E ottiene il riconoscimento di ente accreditato con numero 315 secondo la norma UNI CEI EN 17025:2005.
RTX effettua.
Analisi tessili
Analisi chimiche secondo regolamento REACH
Consulenza e relazioni tecniche
Attestazione ed endorsement
Corsi di formazione
Mercati esteri ed etichettatura
Studio dei capitolati
Chemical management

Certottica s.c.r.l.

E’ l’ Istituto Italiano per la certificazione dei prodotti ottici. Ha sede in Veneto presso Longarone in provincia di Belluno. Il suo codice identificativo è NB 0530, per la certificazione dei dispositivi di protezione degli occhi e del viso.
La normazione è uno degli aspetti cardine dell’azienda . In un momento così delicato e segnato dall’ emergenza sanitaria in cui proteggersi è come respirare, l’istituto dedica grandi risorse a definire in ambito nazionale UNI europeo CEN ed internazionale ISO a definire le norme, facenti parte delle commissioni Tecniche del settore.
Certottica valuta la conformità CE di tutti i dispositivi di proteziome degli occhi e del viso. E per alcune tipologie di dispositivi medici di classe I
Anche Certottica si impegna ad accreditare le prove di laboratorio presso Accredia.

INTERTEK

Intertek Italia è accreditato con Accredia, Ente Unico di accreditamento italiano, secondo la norma ISO/IEC 17065 Valutazione della conformità – Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi, per i seguenti:
Regolamento (UE) 2016/426 (GAR) e Direttiva 92/42/CEE (BED)
Siamo organismo notificato secondo il Regolamento (UE) 2016/426  sugli apparecchi che bruciano carburanti gassosi e la Direttiva 92/42/CEE concernente i requisiti di rendimento per le nuove caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi
Direttiva ATEX 2014/34 UE
Siamo organismo notificato secondo quanto richiesto dalla Direttiva ATEX 2014/34 UE
Regolamento UE 2016/425 sui Dispositivi di Protezione Individuale
Intertek Italia è organismo notificato secondo il Regolamento relativo ai Dispositivi di Protezione Individuale UE 2016/425